Per quanto riguarda i contributi da corrispondere relativi alle prestazioni di un lavoratore domestico, il calcolo viene effettuato in base alla retribuzione oraria concordata dalle parti in sede di assunzione.
A questo punto il datore di lavoro è tenuto a comunicare all'INPS l'avvenuta assunzione, specificando inoltre la retribuzione oraria effettiva, un parametro che oltre alla retribuzione oraria concordata tra le parti tiene in considerazione anche le eventualità che il lavoratore disponga del vitto, dell'alloggio e della tredicesima mensilità.
L'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale a questo punto aprirà una posizione assicurativa in favore della persona neoassunta e provvederà all'invio dei bollettini MAV che il datore di lavoro dovrà pagare periodicamente e il cui importo esatto sarà calcolato in base a diversi fattori.
Oltre ai già citati bollettini MAV il datore di lavoro potrà provvedere al pagamento dei contributi del proprio domestico anche attraverso una piattaforma dedicata sul portale dell'INPS utilizzando una carta di credito o debito, una prepagata oppure con addebito in conto corrente.
Ovviamente in caso di errori o di pagamento di importi superiori è attivo un funzionale servizio di rimborso delle somme in eccesso.
Infine è importante sottolineare come servirsi di un collaboratore domestico "in nero" rappresenta un reato grave e punibile con severissime sanzioni civili e amministrative.